Matinella. Ladri di rame dissacrano la via Crucis del Santuario di San Pio

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    Dissacrati i simboli della via Crucis di Difesa Monti a Matinella: rubate le mostrine commemorative dalle Croci situate ai margini della strada che porta al Santuario di San Pio.

    Pochi grammi di rame. Nient’altro. Questo il bottino di alcuni vigliacchi che nello scempio quotidiano del paese (furti e ruberie varie, vandalismi, abbandono di rifiuti) non hanno risparmiato neanche i simboli sacri della Cristianità. Un bottino irrisorio: troppo poco per una banda di ladri d’elite, ma anche un atto troppo dispendioso (in termini di fatica) per sbolognarlo come vandalico!


    D’altra parte il fenomeno del furto di rame non è una novità in questi ultimi tempi. Dall’agosto 2010 ad oggi abbiamo dato conto di decine di furti perpetrati nella zona tra Albanella e Capaccio.

    Prima, durante e dopo queste ruberie del prezioso metallo, invece, il territorio veniva martoriato da una serie di furti e rapine: appartamenti, ville, case di campagna, carburanti, rapine in strada.

    Ma mai si era giunti allo scempio di simboli (in un certo qual modo) “sacri”: una decina di placchette di rame portate via dalle croci consacrate della via del calvario di Cristo, da chissà quanto tempo! Pochi grammi, niente di più. Forse una decina di euro il bottino. Un “colpo” che probabilmente ha rimpinguato un più cospicuo malloppo, raccolto con altri furti in zona e di cui le targhette della via Crucis di Matinella hanno rappresentato solo una “ciliegina sulla torta” del maltolto. Insignificante il danno procurato. Quasi sicuramente neanche denunciato alle Autorità. Ma avvilente e frustrante l’atto, per chi della religione fa una parte importante del vissuto quotidiano: non solo per la comunità cattolica di Albanella, ma anche per quanti frequentano quotidianamente l’itinerario “verde” della meravigliosa collina di Difesa Monti.

    «Per me è come se avessero rubato in Chiesa» – ci dice un anziano signore incontrato sul piccolo santuario di San Pio mentre accudiva i fiori deposti in omaggio all’amato frate di Pietrelcina. Ed in effetti ciò che amareggia è proprio la sconcertante considerazione che questi farabutti disgraziati non hanno limiti: neanche le icone consacrate della religione, oramai sempre più l’ultimo rifugio spirituale di comunità in depressione per gli effetti della crisi, sfuggono all’irrispettosa fame di denaro.

    Ma la crisi non è solo economica. Facile definirla anche culturale e istituzionale nel momento in cui rimaniamo “incantati” ad ammirare disgustati il degrado in cui versa il percorso della via Crucis di Difesa Monti in questi giorni: erba alta fin su alle ginocchia, panchine erose da anni di mancata manutenzione, fontane in disuso sommerse dalla vegetazione, staccionata a bordo strada in pessime condizioni e cumuli di immondizia, a far da testimonianza della colpevole noncuranza di cittadini e Istituzioni.

    Eppure…

    C’è una florida ed inutilizzata sorgente d’acqua purissima (di proprietà del Consorzio Bonifica di Paestum), a metà del cammino che porta in cima a Difesa Monti. È la storica Fontana dei Mille, dove leggenda popolare vuole si siano rifocillati i garibaldini, in autorizzato scempio (o meritorio passaggio: dipende dalla fazione storica per cui si parteggia) dalle nostre parti: anche il mitico sabaudo eroe, il nazionale “Giuseppone” – si racconta tra il serio e il faceto delle leggende cui poco dar conto – pare che ivi si fosse regalmente calato per abbeverarsi! È lì, da decenni in fatiscenza (la sorgente, non Garibaldi), mentre l’acqua continua a sgorgare limpida e prosperosa.

    E c’è un parco eolico che spicca imponente sulla collina: produce migliaia di utilissimi watt elettrici (8,5 Megawatt la potenza) grazie al “nostro” vento che lambisce le inverdite colline.

    Tutto intorno, tanta natura, tanti boschi e qualche discarica a cielo aperto che la promessa dell’Assessore all’Ambiente ci assicura “sarà a breve ripulita”!

    Ecco. Due “presenze”. Due graditi “ospiti”. E allora basterebbero due idee, da tempo immemore ormai rimuginate a turno da cittadini di buona volontà, gruppi di preghiera, politici, assessori, consiglieri, pensatori e perditempo: idee solo congetturate, fino ad oggi, ma mai messe in cantiere!

    Due piccoli progetti, poco impegnativi e costosi per Consorzio di Bonifica, Comune, Enel e per la società privata che gestisce il parco eolico: portare l’acqua potabile e l’elettricità lungo il meraviglioso parco naturale di Difesa Monti, la via Crucis e il Santuario di San Pio.

    Basterebbe poco.

    Solo un po’ di buona volontà per confortare i tanti fedeli che a decine accorrono al Santuario in preghiera o in meditazione.

    Solo un po’ di buona volontà per omaggiare e rivalutare una parte meravigliosa del nostro paesaggio.

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