Albanella. Amministratori prima rinunciano allo stipendio e poi se lo riprendono!

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    Conditio sine qua non” era il motto della scampagnata elettorale degli amministratori che il 25 maggio 2014 vinsero le elezioni amministrative albanellesi.


    Rinunciare alle indennità era la “Conditio sine qua non” fondamentale per poter entrare nella lista capeggiata dal Sindaco Josca.

    Fiutata l’aria di rivolta dell’uomo della strada contro sprechi e privilegi, colta anche l’occasione di poter strumentalizzarla dai palchi cittadini, la politica joschiana si sforzò di non apparire insensibile e si lanciò in una serie di mirabolanti annunci tra cui la rinuncia alle indennità, e tanto altro.

    Annunci, appunto! Figli di slogan e di mode, spesso destinate a lasciare il tempo che trovano…

    Un anno dopo, spenti i riflettori sulla vittoria bulgara e sopiti i conseguenti entusiasmi, è arrivata la farsa delibera di giunta 130 del 24.12.2015 la “beffa natalizia” possiamo osare ed il disannuncio, come quelli degli speaker radiofonici quando la canzone finisce ma ecco che con la determina n.591 del 31.12.2015, invece 2 amministratori si riprendo le indennità previste, si tratta dell’Ass.re alle politiche sociali e bilancio Rossella Vairo ed il vicesindaco e ass.re ai lavori pubblici Pasquale Mirarchi.

    Non è mica obbligatorio rinunciare alle indennità, tantopiù che per molti il privare gli amministratori di un compenso significa limitare l’accesso alle cariche pubbliche ai soli ricchi.

    Così è stato per l’anno 2014, ovvero, 6 mesi di digiuno dalle indennità (giugno-dicembre 2014) e così, beffardamente sembrava essere per il 2015 quando il 24 dicembre scorso, veniva discussa ed approvata una delibera di giunta con indirizzo politico nei confronti del responsabile finanziario in cui si chiedeva di destinare alcune economie ricavate dalle indennità degli amministratori su determinati capitoli di bilancio.

    Fabio Remo Pipi e Renato Josca

    La cosa che è passata in secondo piano, ma è la cosa principale, è che una volta approvate le variazioni generali di bilancio e l’assestamento di bilancio (ogni anno e per legge entro il 30 novembre) lo strumento finanziario diventa intoccabile, invariabile!

    Quindi, la delibera n.130 del 24.12.2015 avente ad oggetto “Atto di indirizzo relativo alle indennità di carica agli amministratori comunali” è stata una mera e propria trovata propagandistica e pubblicitaria beffarda nei confronti di una intera collettività poiché non può essere presa in considerazione dal responsabile del settore finanziario e, quindi, approssimativa alla nullità.

    Ancor di più, qui non si critica chi ha percepito l’indennità, anzi è giusto percepirla, perché dedicarsi alle cariche amministrative tralasciando il proprio lavoro con l’intento di migliorare le condizioni della popolazione, ha dei costi lapalissiani (presenziare riunioni, essere presenti in comune, andare in provincia, regione, ministeri ecc) quindi sarebbe stato giusto anche aumentarla per portarla ai livelli dei comuni limitrofi (le indennità di Albanella furono abbassate, di ben oltre il 50%, dall’amministrazione Capezzuto).

    Però, se si annuncia urbi et orbi l’iniziativa, non è che uno se la possa poi rimangiare dopo un anno e mezzo, senza una reale spiegazione!

    Non sarebbe meglio, allora, rinunciare all’annuncio piuttosto che all’indennità?

    C’è da dire, però, che gli unici fedeli all’annuncio e quindi a rinunciare all’indennità, con documento ufficiale, sono stati il sindaco Renato Josca ed il Presidente del Consiglio Comunale, Fabio Remo Pipi, l’ex Ass.re Domenico Scorziello e l’ass.re Paola Zunno mentre per i restanti…. ci si avvia ad incassare un bell’assegno!

    Ovviamente, percepire le indennità e destinarle all’assistenza ed ad opere caritatevoli sarebbe cosa buona e giusta come ci ha già informato qualche assessore matinellese.

    Chi impedisce che le indennità vengano incassate e un secondo dopo destinate all’assistenza o ai servizi sociali?

    Fù conditio sine qua non! Che succederà ora? Si allargherà la frattura politica tra i banchi della maggioranza dopo questa determina?Ai posteri l’ardua sentenza..

    Compensi delle indennità:

    • Sindaco €1.129,49
    • Vice Sindaco €599,66
    • Assessori €508,28
    • Presidente del Consiglio €225,90

    Per gli amministratori dipendenti pubblici, non collocati in aspettativa non  retribuita, va applicata una riduzione del compenso pari al 50%  (D.Lgs 267/2000 – art. 82 comma 1). A fine mandato, l’indennità dei sindaci è integrata con una somma pari ad una indennità mensile spettante per 12 mesi di mandato, proporzionalmente ridotto per periodi inferiori all’anno (D.Lgs 267/2000 – art. 82 comma 8 lettera f) – D.M. 119/2000 art. 10)

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