Elezioni Consortili 2009. Rinviato a giudizio il Sindaco di Albanella: “fiducia nell’operato dei giudici”

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    Il Sindaco Giuseppe Capezzuto

    «In 17 anni di Amministrazione è la prima volta che mi capita di dover affrontare un processo che, peraltro, riguarda una vicenda estranea all’Amministrazione del Comune di Albanella, Comune che mi onoro di rappresentare».

    Sono queste le prime parole di Giuseppe Capezzuto all’indomani del rinvio a giudizio ad opera del Gup del Tribunale di Salerno, dr.ssa Sessa.


    Un presunto falso nell’autenticazione di alcune firme: da queste accuse dovrà difendersi il Sindaco di Albanella nel procedimento che inizierà fra circa un anno e che ha coinvolto anche Vincenzo Di Riso e l’assessore del Comune di Albanella Giovanni Mazza, candidati in un listino che avrebbe dovuto presentarsi alle elezioni del Consorzio Bonifica Sinistra Sele di Paestum all’epoca dei fatti.

    L’accusa della Procura di Salerno muoverebbe infatti dalla commissione di asserite irregolarità nell’autenticazione delle sottoscrizioni raccolte per la presentazione di una lista che avrebbe dovuto competere nelle elezioni consortili del 22 novembre 2009.

    Il Consigliere Pasquale Mirarchi

    In quella tornata elettorale al Consorzio a scendere in campo per competere all’elezione nel Consiglio dei Delegati era stato l’allora assessore ai lavori pubblici Giovanni Mazza, candidato in un listino.

    Nell’ultimo giorno utile di presentazione la lista fu esclusa dalla competizione elettorale a causa di un vizio di forma legato proprio all’autentica delle firme che, per regolamento consortile, doveva essere effettuata non dal Sindaco (come era stato erroneamente fatto), ma da un notaio o da un funzionario del Consorzio.

    Ma a far scattare l’indagine della Procura della Repubblica di Salerno non fu tale circostanza, bensì una denuncia del consigliere di minoranza Pasquale Mirarchi, che palesava dubbi sulla regolarità delle modalità di raccolta e sottoscrizione di alcune delle 60 firme occorrenti per legittimare la presentazione del listino: in particolare, nell’autenticazione delle firme dei sottoscrittori che, per legge, ai fini dell’autentica, vanno apposte in presenza di un pubblico ufficiale previa identificazione del firmatario. Cosa che il politico originario di Matinella contestò, insinuando il dubbio che il Sindaco avesse attestato il falso nel momento in cui andava a dichiarare che i firmatari erano presenti all’atto dell’autentica. Pare che Mirarchi argomentasse le sue accuse da testimonianze rese da alcuni firmatari, i quali avrebbero sconfessato, a detta dell’imprenditore di Matinella, i fatti. Così a tal proposito il sindaco Capezzuto: «l’autentica non produsse alcun effetto perchè, a differenza dei Comuni, per il Consorzio Bonifica gli unici abilitati a tanto sono il notaio e il funzionario del Consorzio all’uopo delegato dal Presidente. Per tale ragione la lista non venne ammessa alle elezioni e noi non facemmo nessun ricorso contro l’esclusione».

    L'assessore Giovanni Mazza

    Sta di fatto che dopo oltre un anno di indagini, avviate sulla base dell’esposto del consigliere Mirarchi, sul finire del 2011 il pm Valenti della Procura della Repubblica di Salerno si determinava per la richiesta di rinvio a giudizio sia di Capezzuto che dell’assessore Mazza e di Vincenzo Di Riso, accusati di aver agito in concorso nella commissione delle presunte irregolarità nelle procedure di formazione della lista. Qualche giorno fa, la notizia che il Giudice per l’Udienza preliminare del Tribunale di Salerno, dott.ssa Renata Sessa, ha accolto le richieste del pm, rinviando a giudizio il sindaco, Giuseppe Capezzuto, oltre che Di Riso e Mazza, di cui il sindaco tiene a sottolinearne l’estraneità: «l’assessore Mazza sarebbe stato un semplice candidato al Consorzio, non c’entra nulla con l’autentica delle firme».
    Il processo, ora, inizierà a fine 2013: «ho fiducia nell’operato dei giudici e sono certo che riconosceranno la correttezza del mio operato e la completa estraneità ai fatti per l’assessore Mazza».

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