Agli italiani si accorcia il pene!

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    Particolare del David di DonatelloALLARME “MACHO MEDITERRANEO” !!!
    Uno studio condotto dall’Università di Padova, lancia l’allarme: negli ultimi 60 anni le misure dell’organo sessuale maschile (a riposo) sono diminuite di 1 cm (è una media) rispetto alle medie dei nostri nonni! La colpa? È tutta dell’inquinamento ambientale!
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    L'inquinamento da diossina è la principale causa di malattie e malformazioni genetiche
    L'inquinamento da diossina è la principale causa di malattie e malformazioni genetiche

    Gli studi svolti, infatti, hanno evidenziato che l’inquinamento ambientale ed alimentare, dovuto alla diffusione degli estrogeni nei materiali e negli ambienti in cui viviamo, ha prodotto e continua a produrre delle gravi alterazioni dell’equilibrio ormonale. Alterazioni che, col tempo, comportano delle lenti ma evidenti modificazioni morfologiche nel corpo umano (e, dunque, anche negli uomini!).

    La ricerca dell’importante ateneo veneto, si apprende da fonti internet, è stata condotta partendo dal noto “rapporto Kinsey”, una commissione statunitense che nel 1948 condusse una discussa ricerca su un campione di 3000 maschi americani, arrivando alla definizione della “media misura” del pene maschile “a riposo”: lo standard “internazionale” fissato era (ed è) 9,7 cm di lunghezza (scommettiamo che tutti i lettori maschi staranno in questo momento con il centimetro in mano…).


    Il vero "terrore" dell'uomo: le "sue" dimensioni!
    Il vero "terrore" dell'uomo: le "sue" dimensioni!

    Poco meno di 10 cm, dunque, la lunghezza media (a riposo!) del “membro” americano negli anni ’50. Dal momento che questa è l’unica ricerca effettuata fino ad oggi, è stata comunemente “adottata” come standard a livello mondiale (anche se molti maschietti hanno sperato per anni che fra il campione sottoposto ad indagini in USA nel 1948 vi fossero anche degli afro-americani…così, per consolarsi un pò).

    Ma veniamo a noi.

    Rocco Siffredi, simbolo italiano della "big dimension"!!!
    Rocco Siffredi, simbolo italiano della "big dimension"!!!

    Lo studio dell’università di Padova ha sottoposto a screening 2000 “volontari” veneti (età fra i 18 e i 20 anni) e il risultato è stato sconfortante: la media degli italici “membri” (a riposo) si ferma a 8,9 cm…quasi 1 cm in meno rispetto agli insuperabili colleghi made in USA degli anni ’50 e alla “discussa” media internazionale! Un terribile colpo, indubbiamente, per l’italico orgoglio fallico! Un colpo “basso” (in tutti i sensi!) alla teoria del “mediterraneo” latin lover!

    Ma torniamo seri (perché davvero non c’è nulla da ridere, quando si tratta della nostra salute!): è un vero e proprio “allarme genetico” quello lanciato dal noto patologo dr. Carlo Foresta. All’origine delle modificazioni morfologiche degli italiani, vi sarebbe infatti la proliferazione incontrollata e pericolosissima di veleni nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo e nell’uso dei quotidiani strumenti con cui abbiamo a che fare: diossina nell’aria, pesticidi sugli alimenti, metalli pesanti nell’acqua e nel cibo che mangiamo, presenza di additivi nei detergenti utilizzati quotidianamente anche per la cura del corpo, additivi nelle vernici utilizzate addirittura per la pitturazione degli ambienti in cui viviamo e nelle plastiche utilizzate per la conservazione degli alimenti. È tutto questo la causa dei malesseri più diffusi (e non solo del preoccupante “accorciamento”). Una pericolosissima concentrazione venefica che “riduce l’attività degli ormoni maschili androgeni” e che in alcuni casi addirittura “mima l’attività degli estrogeni femminili” (ovvero: rischiamo che il corpo maschile diventi sempre più “femminile” sotto l’influenza dell’inquinamento)! I risultati, fra alcuni anni, potrebbero essere davvero catastrofici!

    Le dimensioni dell'organo maschile sono al centro di discussioni sin dall'antichità.
    Le dimensioni dell'organo maschile sono al centro di discussioni sin dall'antichità.

    Ma come si arriva alla modificazione genetica del pene maschile? Ce lo spiega ancora il prof. Foresta, quando chiarisce che l’inquinamento ambientale comincia a creare danni all’apparato riproduttivo già nell’utero materno, alterando l’equilibrio ormonale e riducendo, pertanto, l’attività di quei geni che determinano la dimensione di pene e testicoli. Ma, ha incalzato il prof. Foresta, il problema è anche un altro, perché l’alterazione ormonale “determina anche modificazioni morfologiche del corpo maschile”: l’armonia delle proporzioni del corpo è determinata dagli ormoni e la modificazione dell’equilibrio ormonale porta a dei cambiamenti nel fisico che noi riteniamo “normali” o addirittura legati al “progresso della specie”. Ma non è così, come spiega il prof. Foresta: “I giovani del terzo millennio diventano più alti perché hanno le gambe sempre più lunghe. Questo è un altro effetto dello squilibrio ormonale da inquinamento”. Insomma, un risultato scientifico dai risultati allarmanti! C’è poco da ridere, quindi: chissà cos’altro si accorcerà o allungherà, nei prossimi anni…

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