Fiscalità locale equa ed efficiente: le proposte del PD di Albanella

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    Stop alla convenzione con la SO.G.E.T., ritorno all’accertamento e alla riscossione in proprio dei tributi, più equità nelle tasse locali.

    Sono queste le proposte del PD di Albanella evidenziate nell’incontro pubblico organizzato martedì scorso dal circolo cittadino del partito di Bersani. Al centro del dibattito tributi e tasse locali.


    Protagonisti dell’incontro pubblico, il segretario del PD locale, Enzo Bagini, la dott.ssa Antonietta Giordano del PD di Angri e il dott. commercialista Franco Scorziello del PD di Albanella. Presente tra il pubblico anche il vice sindaco di Albanella Vito Capozzoli e il consigliere di minoranza Pasquale Mirarchi, entrambi intervenuti nel dibattito finale con alcuni commenti.

    L’aumento dell’addizionale IRPEF comunale e l’affidamento alla SO.G.E.T. dell’attività di accertamento e riscossione dei tributi locali, sono stati gli argomenti maggiormente discussi e sui quali v’è stato un botta e risposta tra il segretario Bagini, il vice sindaco Capozzoli e il consigliere di minoranza Mirarchi.

    Da sinistra: Franco Scorziello, Antonietta Giordano, Enzo Bagini

    «Il Comune nello scorso dicembre ha deciso l’innalzamento dell’addizionale IRPEF comunale portandola dallo 0,5% allo 0,8%, il massimo che poteva essere applicato – ha affermato Bagini durante il suo lungo intervento – Su 168 comuni del salernitano, solo 14 hanno questo livello di aliquota e su 500 comuni e passa della Regione Campania solo 84 hanno scelto di applicare lo 0,8%. In questo aumento noi del PD abbiamo visto solo un calcolo ragionieristico per salvaguardare il Patto di Stabilità – ha continuato Baginisenza che nessuno abbia considerato che l’addizionale comunale allo 0,8% va ad aggiungersi a quella regionale, pari al 2,3%: siamo ad una imposizione complessiva come addizionali da parte di Regione e Comune pari al 3,1%. Francamente è un pò troppo alta!». Contestato anche lo scaglione di esenzione «fissato secco dall’amministrazione a 10mila euro senza alcuna progressività. Per intenderci chi guadagna fino 10.000 € annui sarà esentato dall’addizionale. Chi guadagna invece 10.001 € la paga tutta, pur trovandosi, economicamente, nelle medesime condizioni finanziarie di chi è esentato, visto che chi percepisce 10.001 € non è che se la passi diversamente», piuttosto che uno scaglione secco, il PD avrebbe preferito una «progressività dell’aliquota, mantenendo la vecchia percentuale dello 0,5% per i redditi più bassi per poi man mano aumentare fino allo 0,8% per i redditi più alti».

    Vito Capozzoli

    Sull’aumento dell’addizionale comunale il vice sindaco Capozzoli ha poi precisato: «l’aumento dell’addizionale IRPEF è stato deciso per recuperare il più possibile da questa tassazione che rimane nelle casse del comune e verificare se in tal modo era possibile sull’IMU fare cose ridotte». L’amministrazione contava, cioè, di scongiurare un eccessivo innalzamento delle aliquote IMU, compensandolo proprio con i maggiori introiti che spera di incamerare con l’aumento dell’addizionale IRPEF: «il governo centrale quest’anno ha previsto tagli ai comuni per un importo pari a 60 euro circa per abitante. Il che vuol dire che ad Albanella abbiamo subito un taglio sui trasferimenti statali di oltre 350 mila euro. Questi 350mila euro purtroppo dobbiamo andarli a recuperare da qualche parte se vogliamo garantire uno standard qualitativo di vita al paese accettabile! Noi speriamo di riuscire a recuperarli con l’IMU, anche con aliquote ai minimi. Di questo ne avremo certezza solo dopo il 18 giugno, dopo il pagamento della 1^ rata: da lì ci regoleremo per verificare se riusciremo a coprire quel taglio governativo». In merito allo scaglione fisso di esenzione a 10mila euro contestato da Bagini, Capozzoli ha spiegato che i calcoli effettuati simulando una eventuale progressività dell’imposta avrebbero evidenziato che gli introiti del comune sarebbero stati comunque insufficienti a compensare i tagli statali, «considerato che ad Albanella la media dei redditi pro capite è molto bassa» e dunque il gettito dell’addizionale, con un’imposta modulata in progressione dai redditi più bassi a quelli più alti, avrebbe portato incassi modesti.

    Il Consigliere Comunale di minoranza Pasquale Mirarchi

    «I soldi si possono ricavare anche dai risparmi e non solo dalle tasse – è stata la replica successiva di Mirarchi come amministrazione penso si possa procedere a fare dei tagli sulla spesa: riducendo da tre a uno i responsabili di settore del comune, per esempio, si risparmierebbero già i primi 36mila euro. Con questi soldi in cassa potremmo dare un contributo in più per far risparmiare sulle tasse i cittadini». Così Mirarchi che poi ha rincarato: «E’ al nostro interno che dobbiamo guardare, è dall’interno che dobbiano dare un contributo, evitando di gravare solo sui cittadini. L’amministrazione attuale si dia una svegliata e dia un taglio alla spesa» ha affermato Mirarchi riferendosi poi esplicitamente alla necessità di tagli agli stipendi di alcuni funzionari comunali e all’inutilità, a suo dire, di spese come gli ecokit per le feste e le sagre di piazza.

    Sulla TARSU, la tassa sui rifiuti solidi urbani, Bagini è stato molto tranchant: «La TARSU oggi viene applicata con l’accetta: sulla superficie dei locali e sulla loro tipologia. E’ vero che varie leggi hanno bloccato il passaggio della TARSU a TIA, cioè di un sistema di tariffazione che avrebbe consentito di pagare anche sulla base della qualità e quantità dei rifiuti prodotti, ma laddove una legge introduce elementi di diseguaglianza, è pur vero che si poteva anche escogitare qualche rimedio di “fantasia”. Per esempio introdurre dei meccanismi di premialità, sotto forma di sconti per quei contribuenti che differenziano meglio, come ha fatto il Comune di Cava de’ Tirreni, che per ogni kg di rifiuto consegnato all’isola ecologica dai propri cittadini prevede un contributo da elargire in bolletta secondo una precisa tariffazione». Poi la stilettata: «anche a noi cittadini albanellesi tempo fa è stato consegnato un codice a barre, è stato consegnato un badge…! Ci farebbe piacere che questi supporti informatici venissero finalmente utilizzati riconoscendo ai contribuenti i quantitativi di rifiuti riciclabili consegnati quotidianamente».

    L'intervento di Capozzoli, esponente del PD di Albanella e vice sindaco del Comune

    Bagini si è però lungamente soffermato anche sulla convenzione tra il Comune di Albanella e la società  SO.G.E.T. cui è stato affidato dal 2010, dopo la gara d’appalto vinta dalla società abruzzese, il compito dell’accertamento e della riscossione delle imposte locali. La SO.G.E.T. aveva convenzionato inizialmente con il Comune di Albanella solo l’accertamento e la riscossione di tributi minori (Tosap e Imposta sulla pubblicità) pattuendo un aggio (percentuale di guadagno sul riscosso) pari al 48%: «E’ ragionevole fare una gara d’appalto, come l’ha fatta il Comune di Albanella, partendo da un aggio al ribasso del 50% quando pochi giorni fa per gli stessi servizi Salerno è partita riconoscendo massimo il 20%?» è stata l’obiezione di Bagini. Nel maggio del 2011 la stessa SO.G.E.T. propose al Comune di Albanella di estendere la convenzione anche a più importanti tributi (ICI e TARSU, un affare per le casse comunali di circa un milione di euro all’anno) chiedendo «una percentuale di guadagno del 33% stavolta: l’aggio riconosciuto alla SO.G.E.T. è comunque eccessivo se confrontato a quello che la stessa società è riuscita a spuntare in altri comuni dove svolge servizi analoghi» il commento del segretario del PD. E poi la proposta «La convenzione con la SO.G.E.T. scade nel 2013. Noi del PD chiediamo all’amministrazione di impegnarsi pubblicamente a non rinnovare più la convenzione con questa società. Il Partito Democratico anche attraverso l’azione del consigliere di minoranza che si richiama alla nostra area, Adriano Cammarano, valuterà se presentare a tal proposito una mozione in Consiglio Comunale». La soluzione, insiste il segretario Bagini, sta nella gestione in proprio dei tributi locali: «Se il problema è una certa carenza di personale degli uffici comunali, allora utilizziamo i vigili urbani assunti trimestralmente, dopo averli adeguatamente formati, per mandarli sul territorio per i controlli, fornendo così all’Ufficio Tributi quel supporto che attualmente manca. Solo così saremmo in grado di rientrare nella gestione in proprio dell’intero sistema fiscale locale, per recuperare quei valori di equità ed efficienza che occorrono nella fiscalità locale».

    La SO.G.E.T. è una società abruzzese specializzata nella fornitura di servizi di supporto agli enti locali

    «La proposta della SO.G.E.T. di allargare la convenzione ad altri tributi – è stata la replica del vice sindaco Capozzoli nel suo intervento – è stata accettata dopo un’indagine di mercato che abbiamo realizzato prendendo a metro di paragone comuni equivalenti al nostro, e questa indagine dimostrava che in linea di massima la percentuale di guadagno proposta dalla SO.G.E.T. era più o meno equivalente a quella in uso negli altri comuni». Capozzoli ha inteso poi chiarire il ruolo della società abruzzese nella gestione del servizio di fiscalità locale appaltato: «La SO.G.E.T. ha operato soprattutto per il pregresso, per far emergere chi non pagava i tributi: l’incarico era quello di una verifica sul territorio, come se ne fanno periodicamente». E sulla TARSU: «Quanto alla TARSU, voglio ricordare che ad Albanella abbiamo lasciato le stesse tariffe dello scorso anno, mentre leggo ogni giorno sui giornali ciò che accade in altri comuni, dove si assiste ad aumenti spropositati di tariffe TARSU. Noi invece per alcuni tipi di locali l’abbiamo addirittura ridotta».

    Sulla proposta di rivedere i rapporti con la società di riscossione abruzzese, infine, Capozzoli ha lasciato una porta aperta: «Sulla proposta di rinegoziazione della convenzione con la SO.G.E.T. verificheremo se sarà possibile farla, fermo restando che scadrà a giugno 2013 la convenzione: e a tal riguardo vi annuncio che l’amministrazione ritiene che il lavoro svolto dalla SO.G.E.T. fino ad oggi sia stato già positivo, anche se c’è ancora da completare una parte delle verifiche sul territorio. Dopo di che, almeno personalmente, ritengo che con tutta la banca dati predisposta dalla SO.G.E.T. noi saremmo in grado di riprendere in mano la gestione diretta della fiscalità».

    Divergenze su tutto, dunque. Ma almeno su quest’ultimo punto le due correnti del PD di Albanella sembrano convergere.

    Due “anime” contrapposte, in un unico partito cittadino. Come ai tempi della vecchia Democrazia Cristiana albanellese, quella delle due sezioni a Matinella e nel capoluogo: si potrebbe dire “buon sangue, non mente”…

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