Matinella. Vola in cielo un pezzo di storia, ci lascia Piero Picilli

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    Quando meno te lo aspetti.

    Perché questo male a volte è così. Ti colpisce, ti erode, ti debilita inesorabilmente da dentro, sbriciolando pian piano certezze, desideri, le fondamenta del corpo e dello spirito per aprirti infine le porte all’ultimo viaggio dell’esistenza quando meno te lo aspetti.


    Quando meno te lo aspetti, perché la Vita e il Destino disegnano in alcuni casi percorsi incomprensibili e ingiusti per chi rimane aggrappato alla speranza e alla convinzione che anche questa volta la si è scampata, si è riusciti a battere la “carogna”, ci si è risollevati da terra dopo l’ennesima batosta.
    Piero ha lottato come un leone. Ha preso la bestia per le corna e l’ha sconfitta due anni fa. Ma in quella che ancora oggi purtroppo è una guerra impari tra l’uomo e il cancro, quella vinta da Piero era solo una battaglia. Il nemico non era sconfitto e tramava in un angolino della sua esistenza.

    Piero non si è scoraggiato. Sorretto dall’amore dell’inseparabile moglie, dei figli, dei nipoti, dei parenti e di tutti gli amici, si è risollevato e ha ripreso a battagliare. E lo spiraglio di una luce in fondo a questo fosco tunnel stava per riaprirsi nuovamente quando l’inesorabile e imperscrutabile progetto del Destino ha tessuto per lui l’ultima tela, quel “killer silenzioso” che s’insinua vigliaccamente e quasi mai lascia scampo.

    La squadra di calcio giovanile

    Piero non c’è più, ma la soddisfazione di non averla data vinta alla “carogna” è l’onore delle armi che tutti noi gli si deve riconoscere.

    Pietro Picilli, per tutti amichevolmente “Pierino”, se ne è andato ieri pomeriggio, venerdì 18 Novembre alle 15.55, per un improvviso e letale arresto cardiaco, in un corpo già debilitato da un male incurabile con cui combatteva energicamente da qualche anno.

    Amorevolmente circondato dagli affetti della sua famiglia, della moglie Rosanna, dei figli Antonio, Gerardo e Pierpaolo, delle nuore, di parenti e amici che hanno fino all’ultimo tentato disperatamente un salvataggio, Pierino se ne è andato percorrendo quell’ultimo oscuro viaggio che prima o poi toccherà a tutti noi terreni.

    Sai qual è il mio più grande cruccio?” ci disse una delle ultime volte che lo andammo a trovare, immaginando noi che sarebbe stato il legittimo proemio di una persona sofferente  che ci avrebbe reso partecipe dei suoi affanni e del dolore della malattia (e invece no): “Voi giovani dovete fare qualcosa. Dovete prendere il futuro di questo paese in mano”. Ecco chi era Pierino. Allettato e debilitato dall’ennesima mazzata di una malattia dagli imponderabili effetti collaterali il suo pensiero correva al Paese, ai giovani e al futuro. E da lì, giù a chiedere notizie su Tizio e Caio, a tessere l’ennesimo progetto, a dare consigli, a spronarci nell’essere parte attiva dei nostri destini e della nostra comunità. Perché quello di Albanella è stato un pensiero fisso che ha assecondato Piero per tutti i suoi intensi 70 anni. La comunità, la politica, i giovani, lo sport, il sociale.

    Lo storico Bar Pierino frequentato da lavoratori in pausa (1954)

    La storia inizia da lontano, per una delle famiglie storiche del comune di Albanella. Il Bar Picilli, il primo a Matinella, una sorta di “dopolavoro” nato dalla brillante idea del padre di Piero, Antonio, un punto di ritrovo quotidiano che ha accompagnato la vita della comunità matinellese per decenni fino ai giorni nostri, quando la gestione, dopo anni di transizione, passò proprio nelle mani di Piero e dei suoi giovani figli che la ripresero e la riavviarono. Fino al pensionamento, dopo anni di lavoro all’AGIP Petroli dove ricopriva incarichi di responsabilità.

    Segretario della Democrazia Cristiana negli anni ’80, le sue combattive dirigenze del maggioritario partito locale, non di rado condotte con energiche contrapposizioni, furono il muro di sostegno di tanti giovani della comunità che iniziavano in quell’epoca a farsi le ossa in politica.

    La sua lunga amicizia con il parlamentare salernitano Vincenzo Scarlato e il sostegno al di lui giovane brillantissimo figlio, Guglielmo, anch’egli parlamentare per 3 legislature e protagonista poco più che trentenne di un affollatissimo comizio a Matinella, sono l’emblema di un’attività politica di un uomo che ha sempre guardato ai giovani.

    I giovani e la politica, un connubio che motivò ardentemente Pierino anche quando si lanciava nell’avventura di sostegno al medico albanellese Renato Josca, candidato sindaco nel 1995 in quelle amministrative che tanto lacerarono il paese. Erano gli anni in cui l’ex segretario della DC locale usciva da un letargo politico durato un bel po’ di tempo, ma che non gli impedì tuttavia di continuare a coltivare le sue passioni per i giovani e il sociale.

    A lui si deve il primo Irish Pub in una Matinella desolata e priva di luoghi di divertimento: lo storico Gipsy Pub, uno dei primi locali d’intrattenimento nell’intero circondario (con musica live nel giardino di casa Picilli), quando concetti come food & entertainment erano ancora misconosciuti in queste zone. La politica, i giovani e lo sport: a Pierino si deve anche la scuola calcistica giovanile avviata in collaborazione con il suo amico e mai troppo rimpianto Agostino Di Bartolomei, l’ex calciatore della gloriosa Roma scudettata che proprio in quegli anni si ritirava dal calcio e stabiliva la sua residenza nel Cilento.

    Sull’esperienza della scuola calcio, la fondazione della squadra senior che affrontò il campionato di 1^ categoria con tanti giovani tra le sue fila. Poi il ritorno all’attivismo politico, il sostegno prima a Josca e poi ai giovani delfini Capezzuto e Lanza, inframmezzate dalla sincera amicizia con l’on. Alberico Gambino, al suo fianco anche nei difficilissimi momenti della brutta malattia. Scelte a volte più, a volte meno condivise da chi lo circondava, ma che rappresentavano l’indiscutibile genuinità di un personaggio che amava ragionare fuori dai consueti schemi politici e che con grande dignità non temeva di riconoscere nel tempo eventuali errori di valutazione. Solo chi non fa mai niente non sbaglia mai.

    Casa mia è sempre aperta ai giovani e a chi ha idee!” amava ripetere ad alta voce quasi a mò di rimbrotto quando non ci facevamo vedere per molto tempo…

    Prodigo di consigli e sempre pronto a “sponsorizzare” con il suo sostegno iniziative provenienti dalla comunità giovanile, le celeberrime cene a casa Picilli – occasione per parlare di politica, di amicizia, per ridere e scherzare – mancheranno un po’ a tutti. Soprattutto a chi in quel “vecchio leone” ricco d’esperienza intravedeva l’opportunità di trovare utili consigli e qualche incoraggiamento che non possono mai mancare nella vita d’ognuno.

    Un figlio di sani principi con attaccamento alla famiglia, un padre modello, un fratello esemplare, un nonno eccezionale, un marito amorevole. L’ultimo gesto d’amore per la sua famiglia proprio ieri mattina, quando innanzi al notaio aveva donato tutti i suoi averi ai figli. Giusto in tempo. Forse l’ultima “concessione” di un destino che aveva già disegnato i confini della sua esistenza.

    Pierino Picilli percorrerà il suo ultimo viaggio in questa vita terrena domenica mattina, alle ore 9.00, quando familiari, parenti, amici e conoscenti potranno tributargli l’ultimo saluto nei funerali che si terranno nella storica Chiesa di Sant’Anna nell’omonima piazza.

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