Riaperta al pubblico l’Oasi WWF di Bosco Camerine. Uno spettacolo di Natura! Video/Foto

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    Il centro visite, all'ingresso dell'Oasi WWF

    Riaperta al pubblico domenica 8 luglio l’Oasi WWF di Bosco Camerine, meraviglioso esempio di macchia mediterranea di un milione di metri quadri che si estende nella frazione agricola del Comune di Albanella e che lambisce i territori di Roccadaspide, Castelcivita ed Altavilla Silentina.

    Presenti le massime autorità del WWF Italia, a partire da Antonio Canu, presidente della WWF Oasi S.r.l. (la società che gestisce i parchi wwf italiani), Raniero Maggini, vice presidente del WWF Italia e Vincenzo Cavaliere, vice presidente del WWF Campania.


    La breve conferenza istituzionale

    Tra le istituzioni politiche, presente l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno, Mario Miano, il presidente della Comunità Montana del Calore Salernitano Angelo Rizzo, il rappresentante del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano Donato De Rosa e, a far gli onori di casa, il Sindaco di Albanella Giuseppe Capezzuto accompagnato dall’Assessore all’Ambiente Giancarmine Verlotta, vera “anima” dell’Oasi WWF di Bosco Camerine, il vice sindaco Capozzoli, gli assessori Mazza e Lanza e i consiglieri Urti, Saponara, Gaudiano e Scorziello (consigliere di minoranza).

    L'assessore Verlotta (al centro) con il Sindaco Capezzuto e il vice sindaco Capozzoli

    «E’ un giorno importante questo, perché riconsegniamo alla collettività l’oasi di Bosco, che rappresenta non solo un’area naturalistica di pregio dal punto di vista ambientale, ma anche un fondamentale strumento di sviluppo turistico del nostro territorio» ha detto l’assessore Verlotta mentre ci accompagnava all’interno del rinnovato centro visite che sorge all’ingresso del parco: questa nuova riapertura al pubblico è il più bel regalo per l’emozionato assessore, nato proprio a due passi dall’Oasi e che proprio ieri festeggiava il suo genetliaco.

    E c’è davvero da emozionarsi: l’Oasi di Bosco Camerine è un autentico gioiello naturalistico da custodire con gelosia, un paradiso che non si può non visitare almeno una volta nella vita!

    Il percorso perimetrale di quasi 2 km che costeggia il Parco

    Una decina di sentieri che si inerpicano sulla collina, alternandosi tra improvvise radure e una fittissima boscaglia, quasi impenetrabile in alcuni punti; itinerari mozzafiato che si estendono, si frammentano e si dividono in due, a volte tre diramazioni (ognuna delle quali sbocca in una zona diversa del parco naturalistico) come in un dedalesco labirinto da cui sarebbe difficile fuoriuscire se i ciottoli del selciato e la staccionata che delimita il passo non indicassero agli avventurieri la giusta direzione per districarsi all’interno dei cento ettari di macchia e foreste. Alcuni itinerari sono «percorribili anche in mountain bike, come l’itinerario perimetrale di 1,8 km», ci conferma l’assessore all’Ambiente, altri sono difficilmente accessibili se non da utenti esperti: «ci sono decine di itinerari di graduata difficoltà, alcuni praticabili agevolmente dalle scolaresche: all’interno del parco abbiamo anche due torri d’osservazione, per ammirare la fauna e il parco dall’alto, e due aule all’aperto, fornite di area sosta e gradinate in legno dove potersi accomodare per delle lezioni didattiche. Altri sentieri invece si inerpicano in zone quasi inaccessibili della macchia» ad uso davvero solo di pochi valorosi che intendano avventurarsi fin dentro il cuore del parco: «per percorrere alcuni itinerari di elevata difficoltà, ci si può impiegare anche 6 ore» ci confida Verlotta che poi annuncia «stiamo allestendo dei progetti che faremo partire per settembre. Alcuni coinvolgono le scolaresche, altri invece riguardano un nuovo ed affascinante tipo di attività sportivo-naturalistica che vorremmo realizzare: si chiama orienteering» (si tratta di una recente disciplina sportiva a metà tra il trekking, la corsa campestre e la caccia al tesoro, che si svolge a contatto con la natura. Nata nei paesi scandinavi, consiste nel raggiungere nel più breve tempo possibile una serie di obiettivi posizionati nell’area di gara, spesso boschi o montagne, in cui l’atleta – ma è anche una divertente attività per ragazzi – deve riuscire ad orientarsi scegliendo i giusti sentieri da percorrere di corsa).

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    L'area picnic con giochi per bambini adiacente il capanno visite

    La serata inaugurale parte alle 19 circa, con la breve conferenza di presentazione e l’intervento delle istituzioni.

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    L'aula all'aperto di Santa Sofia, raggiungibile dopo 500 metri di sentiero

    Poi, il momento più atteso da centinaia di presenti: la visita guidata all’interno di uno dei tanti sentieri del Parco. Condotti dai rappresentanti del WWF e dal “nostro” ranger Alberto Scorziello di Bosco (l’Oasi è praticamente la sua seconda casa!), un centinaio di cittadini sono stati accompagnati – sindaco Capezzuto e assessore provinciale Mario Miano in testa – all’interno del sentiero di Santa Sofia, uno tra i più suggestivi con la radura di Santa Sofia, un’area di un centinaio di metri quadri in cui misteriosamente non cresce alcun albero e arbusto (mentre tutto intorno è un’esplosione di vegetazione!), dove la leggenda racconta che si sia fermata la famosa martire, poi patrona di Albanella, in fuga dai suoi persecutori.

    Al calar della sera la conclusione di questa magnifica giornata suggellata dall’immancabile segno della rinomata ospitalità degli abitanti di Bosco: offerto a tutti i presenti un ricchissimo rinfresco nell’area picnic allestita a fianco del centro visite, sotto un fittissimo bosco di Lecci illuminato da qualche lanterna e dal calore di questa meravigliosa gente. Davanti agli occhi delle centinaia di presenti, le foreste dell’Oasi, il panorama mozzafiato della Valle del Calore illuminato solo dalla mezza Luna che ha fatto capolino in serata, e i gustosi piatti della genuina tradizione culinaria albanellese.

    Non c’è che dire: un angolo di Paradiso!

    IL VIDEO

    LA GALLERY FOTOGRAFICA

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    foto e video Gerardo Picilli

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