Capaccio Paestum. Si schiudono uova di tartaruga Caretta Caretta

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    Un evento unico quanto raro accaduto sulle spiagge della vicina Capaccio Paestum. Decine e decine di uova di tartaruga Caretta Caretta si sono schiuse questa notte dando vita ad uno spettacolo meraviglioso (foto al lato).

    Come si vede dalle foto postate su facebook dal vicecomandante provinciale delle guardie ecozoofile di Fareambiente, Giosuè Cerrato, le piccole tartarughine (un centinaio) sono apparse da sotto la sabbia, nei pressi del lido La Gondola, e si sono dirette in mare sotto l’occhio vigile dell’ass.re all’ambiente del Comune di Capaccio Paestum Eusachio Voza, ed i titolari dello stabilimento balneare dove è avvenuta la schiusa .

    Per sicurezza e tutela dei piccoli di rettile marino, la zona è stata delimitata per favorire una schiusa naturale delle uova. Allertato anche il servizio veterinario del centro faunistico marino di Napoli, e questi hanno invitato tutti a non toccare i piccoli di tartaruga.

    La caretta caretta è la tartaruga più comune ed è una specie che popola il nostro mare ma è continuamente minacciata dalla violenza anti-ecologica umana; sono animali onnivori, si nutrono di molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi ed altri oggetti di plastica.

    Riproduzione

    In estate, nei mesi di giugno, luglio ed agosto, maschi e femmine si danno convegno nelle zone di riproduzione, al largo delle spiagge dove le prime sono probabilmente nate. Hanno infatti un’eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origine, dopo migrazioni in cui percorrono anche migliaia di chilometri. Alcuni studi hanno dimostrato che le piccole appena nate sono capaci di immagazzinare le coordinate terrestri del nido, a causa del magnetismo, oltre ai feromoni ed altre caratteristiche ambientali che consentono un imprintig della zona di origine.

    È essenziale che le piccole raggiungano il mare da sole, senza contatti umani, questo potrebbe causare la perdita della memoria del nido che consentirà loro di tornare sulla spiaggia dove sono nate 25 anni dopo per nidificare.

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