Ospedale di Roccadaspide. Lettera d’encomio dai familiari di un paziente deceduto

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    Malasanità, estenuanti liste d’attesa, mancanza di professionalità, strutture fatiscenti, spreco di denaro pubblico: nel baillame delle notiziacce settimanalmente su giornali e tv, a “far notizia” stavolta è l’eccellente funzionamento di una struttura ospedaliera salernitana, spesso al centro di minacciate “decapitazioni” dalla più volte rimodulata mappa del sistema sanitario regionale, a lungo palleggiato nel gioco di equilibri politici che non tengono conto delle effettive esigenze territoriali e dei risultati positivi delle singole strutture.

    Accade all’Ospedale di Roccadaspide. Una “bella storia” come le tante che si registrano quotidianamente negli ospedali italiani, in quelli – molti – che “funzionano bene” ma che non fanno notizia. Una storia che sebbene conclusasi con un triste evento, non ha mancato di evidenziare nel caso specifico la competenza, la professionalità e soprattutto l’umanità del personale impiegato presso il nosocomio della Valle del Calore, una struttura da anni al servizio di tante piccole comunità – disseminate dagli Alburni alle pendici della Piana del Sele – ma che nonostante i lusinghieri risultati in termini di efficienza è da tempo coinvolta dai vari piani regionali dei commissari alla Sanità succedutisi nella Regione Campania negli ultimi anni, vuoi da progetti di ridimensionamento, vuoi da tagli finanziari.


    Succede che un anziano signore viene ricoverato all’ospedale rocchese, nel reparto di “Lungodegenza” per una grave malattia. Un lungo calvario, appunto, fatto di tempestive e amorevoli cure che non lo hanno purtroppo sottratto al terribile finale che il destino aveva serbato a lui, padre di due figli, residenti l’uno a Piaggine e l’altro a San Rufo: la morte lo portava via dopo due mesi di estenuanti cure. Ma nonostante l’infelice esito della vicenda, i figli dell’anziano genitore, Antonio e Angela Maria Tommasino, hanno voluto raccontare a tutti la positiva esperienza della loro pur triste vicissitudine, ringraziando il personale medico e infermieristico della struttura sanitaria per la straordinaria disponibilità e la vicinanza dimostrata sia all’anziano parente, sia ai suoi familiari.

    Il sindaco di Roccadaspide Girolamo Auricchio

    E lo hanno fatto con una lettera d’encomio indirizzata al Primario del reparto, dott. Arturo Di Spirito, con la quale hanno testimoniato la professionalità incontrata in questi due mesi di calvario del loro congiunto: «Il personale medico è stato sempre tempestivo negli interventi che si sono resi più volte necessari – si legge nella missiva – ha tenuto costantemente informati noi familiari sugli esami diagnostici che venivano eseguiti, sulle terapie praticate e sull’evoluzione della situazione clinica del nostro congiunto, è sempre stato disponibile ad ascoltare le richieste dei familiari e a fornire tutte le informazioni e i chiarimenti del caso». E poi hanno ringraziato per l’amorevolezza nelle cure e le premurose “attenzioni” prestate all’anziano padre, garantendo una continua assistenza nonostante le difficoltà legate alla malattia e “tollerando” con benevole indulgenza la presenza notte-giorno accanto all’anziano malato di un familiare: «Il personale si è sempre mostrato comprensivo e partecipe – si legge ancora nella lettera – è stato sempre paziente nelle frequenti fasi di agitazione del malato, ogni volta ha trovato i modi e le parole per fargli accettare le cure che spesso rifiutava». Una competenza ed umanità la cui presenza i sigg.ri Tommasino hanno verificato anche nelle fasi più concitate della malattia, quelle del malore che ha portato al decesso del loro padre: «Hanno cercato di rianimarlo in tutti i modi ed hanno avuto la sensibilità di informare costantemente il familiare in attesa fuori dalla stanza sulle modalità di intervento e sull’evolversi della situazione, che è apparsa subito critica e che ha avuto esito negativo». Infine un ultimo pensiero, rivolto ancora una volta alla straordinaria umanità che il loro papà ha trovato nei suoi mesi di permanenza nella struttura ospedaliera: «Nel reparto di lungodegenza il malato ha trovato, pur nella malattia, nella sofferenza e lontano da casa, motivi per vivere. A volte l’eccellenza di cui tanto si parla è ad un passo da casa».

    Un riconoscimento significativo delle qualità dell’ospedale di Roccadaspide, da sempre orgoglio del sindaco Girolamo Auricchio, da anni “in trincea” per salvaguardare l’esistenza della struttura sanitaria.

    Non è una “notizia straordinaria”, ma la semplice testimonianza di una positiva vicenda (seppure dall’infausto esito), di quelle che a centinaia accadono negli ospedali italiani – il ricovero, le giuste cure, la guarigione o la morte – ma che difficilmente trovano spazio su media e tg nazionali e locali, spesso alla ricerca dell’episodio di malasanità o di malfunzionamento che possa mettere in cattiva luce il sistema sanitario nostrano.

    Non quello che è accaduto ai figli del sig. Tommasino, che nonostante il decesso sopravvenuto a seguito di una grave malattia, nella struttura sanitaria rocchese ha tuttavia trovato quella competenza e quell’umanità che lo ha accompagnato negli ultimi giorni della sua vita.

    Fonte: Comunicato Stampa

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