Gli omega-3 – gli acidi grassi ritenuti indispensabili per la salute e il benessere – aggiungono un altro tassello al già ricco elenco di benefici che possono apportare.
Tra i tanti, ricordiamo un’azione antinfiammatoria generale, una riduzione adeguata ed equilibrata dei livelli di colesterolo, una migliore efficienza mentale, una migliore resistenza fisica.
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica “Clinical Nutrition” ad opera di un gruppo di ricercatori del Regno Unito afferma che un’integrazione di 4,7 g di acidi grassi omega-3 in forma di EPA e DHA possono migliorare la salute delle arterie dopo un pasto, anche se questo era composto da alimenti grassi.
I ricercatori dell’Università di Reading coordinati dalla dottoressa Julie Lovegrove hanno reclutato 12 soggetti maschi sani e 13 soggetti femmine sane.
I 25 partecipanti sono stati suddivisi a caso in due gruppi: il gruppo che avrebbe ricevuto il supplemento di acidi grassi omega-3 e il gruppo di controllo che non l’avrebbe ricevuto. A tutti i partecipanti è stato offerto un ricco pasto in due occasioni diverse.
Dall’analisi eseguita dopo i pasti per valutare la rigidità arteriosa si è scoperto che nel gruppo che aveva assunto il supplemento di omega-3 il processo d’indurimento si era invertito. Gli uomini ne hanno beneficiato più delle donne.
Gli elementi raccolti mostrano – oltre all’inibizione del processo d’indurimento delle arterie – anche un abbassamento dei livelli degli acidi grassi non esterificati plasmatici (NEFA): secondo i ricercatori questo potrebbe essere dovuto a un aumento della produzione dell’ossido nitrico (NO), un vasodilatatore. Una tesi supportata da precedenti studi che suggeriscono come gli acidi grassi omega-3 possano migliorare la biodisponibilità dell’ossido nitrico nei vasi sanguigni; alti livelli di NEFA nel sangue invece possono ridurre proprio la produzione di questo acido.
«Questi dati indicano che gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena omega-3 sono in grado di migliorare la rigidità arteriosa dopo il consumo di pasti ricchi. Questo ha implicazioni importanti per le proprietà benefiche degli omega-3 e la riduzione del rischio cardiovascolare», hanno dichiarato i ricercatori i quali concludono che saranno tuttavia necessari ulteriori studi comprendenti un più ampio numero campioni che comprenda diverse variabili come l’età e il sesso. In questo modo si potrà determinare quali siano i fattori chiave che contribuiscono alla risposta post-prandiale della rigidità arteriosa.
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