La procura indaga anche Di Lorenzo, il capo staff nominato project manager e già sentito dai magistrati
Vincenzo De Luca non è più commissario per la realizzazione del termovalorizzatore. Ma l’anno trascorso a firmare ordinanze per l’avvio della procedura di costruzione dell’impianto è bastato a farlo finire sotto inchiesta. Il sindaco di Salerno è accusato di abuso d’ufficio. Insieme al capo del suo staff, Alberto Di Lorenzo. Nel quadro accusatorio montato dal pm Roberto Penna, la posizione del primo cittadino e quella del capo staff si intrecciano in una vecchia ordinanza commissariale: la numero 4 del 18 febbraio 2008, con la quale De Luca nomina Di Lorenzo project manager dell’inceneritore. Con funzioni, si specifica nell’atto commissariale, di gestione operativa del progetto e con compiti di organizzazione del gruppo di lavoro. L’ordinanza incriminata è la stessa in cui il dirigente del settore impianti e servizi tecnologici del Comune di Salerno, Domenico Barletta, ottiene l’incarico di responsabile unico del procedimento di progettazione e realizzazione dell’impianto di smaltimento finale dei rifiuti.
L’ORDINANZA CONTESTATA DA CIRIELLI – Ed è lo stesso provvedimento con cui viene indicato anche il gruppo di lavoro che affiancherà i due tecnici (formato da undici persone, tra esperti e personale amministrativo), che dovrà occuparsi dello studio di fattibilità, del progetto preliminare, dell’acquisizione dei pareri e dei nullaosta, nonché della procedura di gara e di tutte le attività connesse alla realizzazione dell’inceneritore di via Cupa Siglia. Eppure delle 69 ordinanze emesse dal 16 gennaio 2008 (quando cioè l’ex premier Romano Prodi ha affidato a De Luca i poteri commissariali), l’unica a finire sotto la scure della magistratura è solo la numero quattro, quella che appunto riguarda la nomina di Alberto Di Lorenzo, contestata proprio qualche giorno fa dal presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, e a cui il capo staff del sindaco De Luca ha risposto con una querela.
L’ESPOSTO SUI PRESUNTI FAVORI – E’ anonimo, invece, l’esposto arrivato poco più di un anno fa negli uffici della Procura di Salerno con cui si gettavano ombre sulla nomina di Alberto Di Lorenzo a project manager. Si è trattato di una lettera anonima di cui, però, la magistratura non ha potuto non tenere conto. La Procura sospetta che la nomina di Di Lorenzo non sarebbe stata necessaria all’avvio della procedura di avvio della realizzazione dell’impianto di smaltimento dei rifiuti. Ma, presumibilmente, una sorta di favore personale che il sindaco avrebbe reso ad uno dei suoi collaboratori più fidati. In cambio di cosa, però, l’indagine non lo svela. L’inchiesta non è ancora conclusa. In compenso, però, Alberto Di Lorenzo si è già presentato dal pm Penna per una deposizione volontaria.
fonte:corrieredelmezzogiorno – Angela Cappetta
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