Service Tax: in arrivo la nuova tassa comunale per i servizi, la RES!

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    Il Ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli

    Primi effetti del federalismo. Una nuova tassa per i “servizi comunali”: dal 2013 in arrivo la RES, la tassa per Rifiuti e Servizi.

    Ufficialmente si tratta solo di una semplificazione normativa, un nuovo tributo, cioè, che andrà a sostituire la Tassa per lo Smaltimento dei rifiuti solidi urbani (la cd. TARSU comunale) e la Tariffa di Igiene Ambientale (TIA).

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    In verità, secondo molti, è una vera e propria “nuova” tassa, che si aggiunge a quelle già versate dal contribuente!

    La RES (si chiamerà così, RES ovvero “Rifiuti e Servizi”), sebbene ideata, formalmente, per andare a sostituire la TARSU e la TIA (che a breve andranno “in pensione”), comprenderà in realtà anche altre quote di tassazione che il cittadino dovrà versare ai Comuni per alcuni servizi comunali. Si tratta di quei servizi i cui costi attualmente gli enti “coprono” con i sempre più ridotti “trasferimenti” dallo Stato (risorse che lo Stato versa ai Comuni).

    La RES, infatti, ingloberà anche un’aliquota per la sicurezza, un’aliquota per l‘illuminazione pubblica e un’aliquota per la gestione delle strade e luoghi pubblici (manutenzione e pulizia). Dunque, di fatto, accanto alla vecchia TARSU si affiancheranno altre quote che i contribuenti verseranno per coprire i costi di alcuni “servizi comunali” (tra i più costosi per un ente), ad oggi in realtà sottratti a qualsiasi tipo di tassazione.

    La nuova tassa, RES, è stata elaborata dai tecnici del Dipartimento per la Semplificazione Normativa ed inclusa nel decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2011 e contenente le ultime norme in materia di federalismo.

    Federalismo fiscale: a fronte delle "nuove tasse" federali, lo Stato rinuncerà a parte delle proprie?

    Il nuovo tributo comunale entrerà in vigore dal 2013, a partire dal quale scomparirà la vecchia TARSU e i comuni potranno esigere il pagamento della nuova tassa: i cittadini, dunque, dal 2013, oltre che per il servizio rifiuti – che già oggi pagano e in quantità davvero intollerabili – pagheranno anche per l’illuminazione pubblica, per la messa in sicurezza del territorio, per la pulizia e la manutenzione di strade, vie e piazze.

    Le quote da pagare saranno così determinate.

    L’aliquota per i “rifiuti” sarà sempre proporzionata “alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotte per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte”, così come avviene già oggi: si paga insomma in base alla superficie dell’immobile di proprietà (e dunque siamo ancora lontani dal passaggio da “tassa” a tariffa a peso, come l’Europa da anni ci invita a fare!).

    Mentre invece la componente per i “servizi” (illuminazione pubblica, sicurezza e gestione di strade ed aree pubbliche) sarà calcolata in base al valore dell’immobile. Tale valore sarà determinato da un’aliquota comunale che i Comuni dovranno fissare con regolamento e i cui indici potranno variare in base alle proprie esigenze erariali (così come avviene per l’ICI).

    La casa. Le dimensioni e il valore dell'immobile determineranno la quantità di tributi da pagare!

    Insomma, l’Italia si mette al passo con l’Europa, dove i cittadini solitamente “pagano” per ogni servizio offerto dal comune di riferimento. Ma è indubbio che si tratta di paesi che offrono servizi di una qualità decisamente superiore a quella offerta dalla maggior parte dei Comuni italiani! D’altra parte i dati parlano da sè: l’Italia è il paese con una delle tassazioni più alte nell’Unione, a cui fa da contraltare tuttavia una qualità di servizi offerti tra i più scadenti in Europa!

    La RES sarà una vera “resa dei conti” per determinare la qualità del sistema tributario degli enti territoriali: una tassa che per i Comuni virtuosi sarà l’occasione per finanziare il miglioramento dei servizi che già offre alla propria comunità. Ma c’è davvero il rischio che diventi per i cittadini l’ennesima “manganellata tributaria”: uno strumento di ingiusto tartassamento dei contribuenti soprattutto in quei casi in cui, come spesso avviene, i Comuni esigono il pagamento di tasse anche in assenza di adeguati servizi!

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