La carne rossa fa meno male con le verdure

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    Una dieta che prevede il consumo di carne rossa può essere a rischio malattie, ma se consumata insieme alle verdure diviene più digeribile e si riduce il rischio

    La carne rossa è stata messa sotto accusa da diversi studi: favorirebbe l’insorgere di malattie, tra cui il cancro al colon – in particolare se consumata spesso.
    Tuttavia, secondo un nuovo studio, esiste la possibilità di limitare i danni, prevenire le malattie e renderla al contempo più digeribile.

    Per dunque rendere meno dannosa l’assunzione continuata di carne rossa, basta accompagnarla con delle verdure, suggeriscono gli scienziati neozelandesi del Plant and Food Research Institute, i quali hanno condotto uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Food Science.
    I ricercatori hanno sperimentato gli effetti di una dieta ricca di carne rossa, consumata da sola o in combinazione a vegetali ricchi di fibra fermentabile.
    Lo studio, condotto su modello animale, ha permesso di valutare l’impatto sull’intestino dei topi da parte della carne, mostrando come l’azione della fibra alimentare – come per esempio quella che si trova nelle patate e in molte altre verdure e tipi di frutta – riducesse la produzione di sottoprodotti nocivi del metabolismo intestinale, causata dalla carne rossa.


    «Le proteine che mangiamo possono influenzare il metabolismo del microbiota nel nostro intestino e quindi la nostra salute intestinale – spiega nel comunicato PFRI la dottoressa Chrissie Butts – Mentre la maggior parte delle proteine vengono digeriti e assorbite dall’intestino tenue, le proteine non digerite raggiungono il grosso intestino, e fermentando possono produrre composti potenzialmente tossici».
    Si tratta quindi di abbinare in modo sapiente alimenti vegetali con animali e, soprattutto, sfruttare la capacità della fibra alimentare di favorire l’azione dei batteri buoni e inibire quella dei batteri nocivi, nonché lo smaltimento delle proteine potenzialmente tossiche.

    «La nostra ricerca ha dimostrato che fornendo componenti dietetici che sostenevano batteri benefici, e limitando la crescita di batteri patogeni nel grosso intestino, siamo stati in grado di ottenere un effetto positivo sulla salute dell’ospite», conclude Butts.
    Portiamo allora più verde, e magari meno rosso, sulla nostra tavola.

    fonte:LaStampa – [lm&sdp]

    foto: poderepaugnano.it

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