Albanella. Maxi risarcimento per un’azienda agricola vittima di usura

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    Maxi risarcimento in favore di due noti allevatori di Albanella, vittime di usura ed estorsione: si tratta di D. e F. Cerruti, rispettivamente padre e figlio, quest’ultimo titolare dell’omonima azienda agricola. Il giudice unico Giuseppina Valiante della Seconda Sezione Civile del Tribunale di Salerno, infatti, ha condannato alcuni componenti della famiglia Lamberti, noti imprenditori albanellesi, al ristoro dei danni patrimoniali e non, subiti dai Cerruti, per la somma complessiva di circa 825.000 euro, omnicomprensiva di spese legali, interessi e rivalutazione monetaria.

    Il processo civile, iniziato nel 2007, si è dunque concluso dopo ben 10 anni con la sentenza esecutiva, in primo grado, emessa il 25 ottobre scorso dal gu Valiante, anche se i Lamberti potranno ricorrere in Appello.


    La vicenda, nello specifico, risale al lontano giugno del 2002, quando Domenico e Francesco Cerruti, per far fronte ad esigenze di produzione e di mercato, acquistarono dai fratelli A. e G. Lamberti una fornitura di animali (34 bufale e 5 mucche) al prezzo concordato di circa 60mila euro, con altri 5mila euro, a titolo d’interessi, da corrispondere per la concessione di un rimborso dilazionato del debito contratto.

    A causa di sopraggiunti problemi economici, però, i Cerruti non riuscirono a restituire la cifra rispettando patti e scadenze, incappando così nel mirato disegno usuraio dei Lamberti, i quali non solo applicarono ulteriori interessi su interessi, ma si riappropriarono degli stessi capi bufalini che avevano venduto loro.

    Situazione che porto i Cerruti sul lastrico e denunciarono tutto alle autorità competenti innescando la famosa inchiesta denominata ‘Bufala Connection’, condotta dal Gico della Guardia di Finanza e dal Nas dei carabinieri con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, che nel 2006 portò all’arresto di 23 persone in tutto, tra cui imprenditori e veterinari dell’Asl.

    Nel 2007, a seguito della condanna penale comminata agli imputati (difesi all’epoca dal noto avvocato Carlo Taormina del Foro di Roma), D. e F. Cerruti (rappresentati dall’avv. Ezio Catauro) chiesero in sede civile il risarcimento di tutti i danni subiti: un processo durato appunto 10 anni e conclusosi con la condanna degli stessi ed al pagamento del maxi risarcimento danni di 825mila euro.

    fonte:StileTv

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