Congo, l’ambasciatore e il carabiniere “portati nella foresta e uccisi”

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    L’ambasciatore italiano a Kinshasa, Luca Attanasio, 43 anni, e un carabiniere, Vittorio Iacovacci, 30enne, sono stati uccisi insieme ad un autista, Mustapha Milambo, in un attacco a un convoglio delle Nazioni Unite nel parco dei Virunga, nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo.

    Attanasio e Iacovacci sono finiti in un’imboscata di miliziani armati contro mezzi del World Food Programme in transito su una strada a nord della città di Goma, capoluogo della provincia orientale congolese del Nord Kivu.

    Un commando di 6 persone avrebbe prima attaccato il convoglio e ucciso l’autista. Gli assalitori avrebbero quindi condotto gli altri nella foresta e, proprio mentre stavano arrivando delle forze locali in soccorso, avrebbero sparato al carabiniere, circostanza nella quale anche l’ambasciatore è stato ferito mortalmente.

    Il diplomatico, il 10 ottobre del 2020, aveva fatto visita al piccolo comune cilentano insieme alla moglie, Zakia Seddiky, entrambi ricevuti dal primo cittadino, Rosario Carione, che li omaggiò di una targa (foto al lato). 

    Luca Attanasio era il più giovane ambasciatore d’Italia, con la carriera diplomatica intrapresa nel 2003. Sua moglie ha creato l’associazione ‘Mamma Sofia’, dal 2017 al fianco dei bambini bisognosi e delle problematiche sociali diffuse nei paesi africani, sostenendo anche la ristrutturazione del reparto maternità dell’ospedale dicapitale Kinshasa, nell’ex Zaire, dove hanno conosciuto Gianfranco Bruno, 31enne di Laurino, attivo nel sociale del Paese africano, che lo accompagnò nel tour cilentano

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