Matinella. Fulmine sulla strada spacca asfalto. Foto

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    Un violento nubifragio si è abbattuto pochi minuti fa sulla frazione Matinella del comune di Albanella. Una violenta pioggia seguita dal fragore dei fulmini ha caratterizzato questa prima domenica di giugno. Non si sono verificati danni a cose ed a persone però, la caduta di un fulmine in pieno centro a Matinella, poteva avere delle conseguenze drammatiche.

    Infatti come si vede dalla foto, un fulmine è caduto in c.so Europa (all’altezza di via Monteverde) al centro della carreggiata provocando una vistosa spaccatura sul manto stradale: la potenza della saetta di fatto ha scagliato i detriti dell’asfalto sui muri e finestre delle abitazioni vicine.


    La violenta deflagrazione ha attirato l’attenzione dei residenti che immediatamente si sono resi conto della potenza del fulmine e del pericolo scampato: sulla strada, ora, resta una vistosa crepa e l’asfalto sollevato.

    Che cos’è un fulmine e come nasce.

    La scarica del fulmine sarebbe generata dalle particelle negative delle nuvole che vengono attratte dalle particelle positive presenti nel suolo. Tuttavia l’origine del fenomeno non è ancora del tutto chiara. Sono state studiate varie cause che includono le perturbazioni atmosferiche (vento, umidità, attrito e pressione atmosferica), ma anche l’impatto di particelle provenienti dal vento solare e l’accumulo di particelle solari.

    La scarica di un fulmine avviene di solito con il metodo seguente: dalla nuvola ha inizio un canale ionizzato (detto canale di prescarica) che avanza nell’aria verso il basso, muovendosi a tratti con avanzamenti rapidi dell’ordine dei 50 metri e pause nell’ordine di 50 microsecondi, in modo che la velocità media risultante dell’avanzamento sia di circa 1metro/microsecondo. Quando il canale ionizzato, che appare debolmente luminoso e presenta irregolarità di percorso e ramificazioni, raggiunge il punto di contatto con il suolo (o su una linea elettrica ad esempio) fluisce verso terra una elevata corrente dovuta alla scarica quasi completa del canale ionizzato (scarica di ritorno), la quale inizia dal suolo e si propaga verso la nube con una velocità di circa 0.1 – 0.3 volte quella della luce rendendo via via notevolmente luminoso il condotto di fulmine e le sue ramificazioni.

    Le condizioni ideali per lo sviluppo di fulmini sono i cumulonembi tipici dei fenomeni temporaleschi, ma sono stati osservati fulmini anche durante tempeste di sabbia, bufere di neve e nelle nuvole di cenere vulcanica.

    Anche le particelle di ghiaccio all’interno della nuvola sono ritenute essere un elemento fondamentale nello sviluppo dei fulmini, in quanto possono provocare la separazione forzata delle particelle con cariche positive e negative, contribuendo così all’innesco della scarica elettrica.

    L’espansione del canale ionizzato genera anche un’onda d’urto rumorosissima, il tuono. L’attività luminosa connessa alla scarica di un fulmine è invece denominata lampo. Un osservatore distante vede il lampo sensibilmente prima di sentire il tuono, poiché il suono viaggia a velocità molto inferiore a quella della luce (340 m/s circa contro 300.000 km/s) e quindi percepirà un ritardo di circa tre secondi per ogni chilometro di distanza dal fulmine.

    L’intensità della corrente elettrica di un fulmine varia tipicamente tra i 10 e i 200 kiloampere. Tipicamente l’intervallo di tempo tra una scarica e l’altra può oscillare tra i 5 e i 500 millisecondi, e la serie nel complesso può durare anche 1,5 secondi. (fonte Wikipedia)

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