Primarie, ad Albanella si riconferma Renzi. Bersani vince con il 60%

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    Vince Pierluigi Bersani, vince il “vecchio” Partito democratico. Nessuna sorpresa al ballottaggio delle primarie Pd, con il segretario che schianta il rivale Matteo Renzi, il rottamatore del partito: i primi dati ufficiali danno Bersani oltre il 60%, svantaggio apparantemente incolmabile per il sindaco di Firenze. L’aria che tira è chiara: lo staff di Bersani fa sapere che il futuro candidato premier del centrosinistra festeggerà dalle 22 al teatro Capranica di Roma. Lo stesso Renzi ha riconosciuto la sconfitta su Twitter: “Era giusto provarci, è stato bello farlo insieme. Grazie di cuore a tutti“, ha scritto dopo un quarto d’ora dalla chiusura dei seggi. La portavoce di Bersani Alessandra Moretti si è affrettata a rassicurare lui e, probabilmente, la buona fetta di elettori anche estranei al Pd che l’avevano sostenuto: ”Ci saranno forti convergenze anche con Renzi”.

    Ritorno al passato – L’impressione a caldo, dopo il voto, però, è che nonostante le dichiarazioni ufficiali, il Partito democratico abbia fatto un deciso passo indietro: alla novità, anche rischiosa, elettori e soprattutto dirigenti hanno preferito affidarsi a quello che Renzi ha definito con amara ironia “l’usato sicuro”. Anche con qualche trucchetto, come il pasticciaccio sulle regole e il rifiuto di accettare 9 richieste di registrazione su 10 di chi al primo turno non aveva votato ma che, chiamato a raccolta soprattutto da Renzi, era disponibile a farlo per il ballottaggio. D’Alema e Bindi andranno a casa, probabilmente, ma tutto il resto resterà, ricompattato dal voto pro-Bersani. Compresa l’alleanza con Sel di Nichi Vendola. Più che socialdemocrazia all’italiana, pare più un bel ritorno al passato. Alle politiche de 2013 il giudizio finale: e lì non voterà solo il popolo della sinistra.


    Bersani: non racconterò favole – Poco dopo le 22 Pier Luigi Bersani arriva al teatro Capranica di Roma, per il suo discorso da candidato premier del centrosinistra: “Dedico la vittoria alla mia famiglia, grazie a tutti quelli che hanno lavorato attorno a questa grande avventura”. Bersani ringrazia i volontari e gli alleati, ringrazia Puppato, Tabacci e Nichi Vendola “che mi ha invitato a sentirmi addosso un profumo di sinistra se non lo sentissi non riconoscerei il mio onorato”. Bersani parla anche di Matteo Renzi, dice: “Gli riconosco una presenza forte e fresca in queste primarie, il contributo che ha dato per dare senso a queste primarie. Adesso devo fare due cose: riuscire a dare un forte profilo di governo e di cambiamento al centrosinistra, poi devo predisporre i percorsi e gli spazi per dare spazio e occasione alla nuova generazione”. Bersani spiega che subito, il giorno dopo la vittoria, andrà in Libia e pensa a quella che chiama la “sfida più ardua”, dice: “Dobbiamo vincere ma non si può vincere raccontando favole perché poi non si governa. Noi abbiamo problemi enormi a cominciare dal problema numero uno, il lavoro, per poi venire al distacco tra politica, cittadini e istituzioni”.

    Renzi, torno a fare il militante Matteo Renzi ammette la sconfitta non appena arrivano i primi dati. Lo fa su twitter: “Era giusto provarci, è stato bello provarci insieme, grazie di cuore”. Quando il risultato era ormai certo il sindaco è andato ala Fortezza da Basso a Firenze: “La vittoria di Bersani è netta che nessun discorso sulle regole può compromettere. E’ stata una partita bellissima ma finisce qui. Tornerò a fare quello che ho sempre fatto, il militante Pd e il sindaco di Firenze”.

    Per diritto di cronaca, ad Albanella hanno votato poco meno di 400 persone ( 60 in più del primo turno);  Matteo Renzi ha ottenuto 240 preferenze mentre Bersani 152, 3 le schede nulle.

    fonte:Liberoquotidiano

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