Albanella. Cimitero incustodito, rubati regalini e uova di cioccolato dalle tombe

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    Nel cimitero di Albanella, tra una lapide e l’altra, non ci sono soltanto fiori profumati o le foto, forse un po’ datate, dei tanti cari che ci hanno lasciato. Nelle vicinanze delle tombe più piccole, quelle che ospitano il lungo riposo dei bambini, c’erano anche giochi, animaletti, pupazzi, oggetti per ricordare feste ricorrenti.

    Simboli di un affetto, quello dei genitori, dei nonni o dei fratelli, che resta eterno, nonostante tutto. E nonostante i ladri di giocattoli, che passano con mani veloci per rubare qualcosa di caro a chi non può difendersi.


    «Vengo spesso a portare il mio pensiero a mia figlia, che è sepolta qui – racconta una mamma di Albanella – ma per l’ennesima volta i miei regali sono scomparsi. Rubano tutto: succede adesso come a Natale, quando gli sono stati portati via diversi oggettini. È una situazione assolutamente vergognosa – conclude la signora».

    Difficile, quasi impossibile arrivare a scoprire il ladro: magari pare una persona perbene, che si avvicina alle tombe con discrezione, esordendo con il segno della croce e forse con una preghiera, salvo poi andarsene con qualcosa di assolutamente prezioso.

    «Non è laprima volta che succede – sono le parole di quanti vengono in cimitero – in questi casi, però, arrivare a rubare oggetti piccoli, di valore materiale quasi zero, ma con inestimabile valore morale è davvero una vergogna. Il camposanto non è custodito, e l’unico operaio di cui l’Ente dispone, oggi viene impiegato anche per fare le pulizie al comune trascurando, inevitabilmente questo luogo sacro, poi, se pensiamo che il cimitero è sempre aperto… – conclude stizzito un cittadino»

    Che il cimitero di Albanella non passi un bel momento, comunque, è sotto gli occhi di tutti. Recentemente si sono registrati anche altri furti (in una cappella c’è ancora la denuncia ai carabinieri esposta) e altre polemiche sorte anche per la situazione delle erbacce tra le tombe, nonostante, oggi, gli amministratori di palazzo di città dispongano di ben 16 lavoratori socialmente utili.

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