Caso Autovelox. L’On. Gambino segnala i dispositivi di Agropoli, Ceraso ed Albanella all’Anticorruzione

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    E’ stato presentato un esposto all’Anticorruzione Nazionale e all’Autorità Garante della Concorrenza e Mercato in merito all’affidamento del servizio di rilevazione dei limiti di velocità e connesse procedure di riscossione indetto dall’Unione dei Comuni Alto Cilento. Ad inoltrarli, questa mattina, è stato il consigliere regionale e capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Alberico Gambino, sulla scorta di presunte numerose anomalie, che di fatto avrebbero favorito un cartello d’imprese, tra loro collegate, a discapito della libera concorrenza.

    Nell’ampio dossier presentato da Gambino, è finita nel mirino, in particolare, la gestione dei dispositivi Scout Speed in uso agli agenti della polizia municipale di Agropoli, Albanella e Ceraso, nonché l’autovelox fisso (nella foto) che l’Amministrazione comunale di Agropoli riattiverà sulla SP430: a tal riguardo, è stato contestualmente chiesto ai Rup dell’Unione e del Comune di Agropoli, rispettivamente l’ing. Agostino Antonio Sica e il cap. Carmine De Biasi, di sospendere in autotutela le procedure di gara.


    Questo il Dossier dell’on. Gambino che ha diramato stamane con un comunicato stampa.

    La gara indetta dall’Unione Comuni Alto Cilento, per conto del Comune di Agropoli, va fermata perché “impeditiva del principio della libera concorrenza di mercato” e perché “già affidata prima ancora di essere espletata”. Con questa gara, formalmente caratterizzata da “procedura ad evidenza pubblica”, si consente sostanzialmente la partecipazione ad un unico raggruppamento temporaneo d’imprese di cui il perno principale è “il solito Consorzio” evidentemente troppo legato ed apprezzato dal Comune di Agropoli.

    Quando, infatti, si chiede la fornitura di un apparato mobile per la rilevazione della velocità “molto particolare” e di un apparato fisso “abbastanza particolare”, tanto da premiare chi li possiede con circa 20 punti su 70 in più di chi di essi non può disporre, e quando la ditta – unica in Italia – che tali apparecchiature “particolari” produce (su cui è stato chiesto all’ANAC ed all’Autorità per la concorrenza di mercato di indagare) ha un accordo in esclusiva con un solo Consorzio, allora nella lingua italiana tanto si chiama “cartello di imprese” unite per dominare il mercato ed impedire, nei fatti, il principio sacrosanto della “ libera concorrenza”.

    La gara indetta per conto del Comune di Agropoli favorisce solo questo cartello di imprese, tra cui predominante è il solito Consorzio GIVES già favorito nel 2014 da un affidamento diretto poi revocato dall’ANAC, ed in quanto tale è illegittima, irregolare e sconcertane e merita non solo di essere fermata subito ma anche di “essere sottoposta a tutti i controlli obbligati da parte degli organi competenti” a partire dall’ANAC e dal Ministero delle Infrastrutture già interessati da un mio esposto dettagliato in tal senso.

    Il Comune di Agropoli, come quello di Ceraso e quello di Albanella che già hanno affidato il servizio al solito Consorzio, è libero e padrone di stabilire (nel proprio territorio) procedure “di rilevazione dei limiti di velocità” ma mai può pensare, come già ha fatto una volta, di stabilire anche chi è il fortunato Consorzio che deve “fornire le apparecchiature ed i sevizi richiesti” e, quindi, definire i limiti di una concorrenza di mercato che le leggi vigenti affermano dover “essere ampliata quanto più possibile”.

    Fonte: Comunicato Stampa

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