Albanella. Avv Ezio Catauro straccia sentenza TAR in CDS e porta a casa appalto da 1,3mln€

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    Riceviamo e fedelmente pubblichiamo

    Ancora un successo per lo studio legale Catauro del noto avvocato Ezio Catauro (foto a lato) – Patrocinante in Cassazione. Un successo che farà legge secondo gli addetti ai lavori. Dopo pagine di memorie consegnate in camera di consiglio lo scorso 30 agosto e l’arringa, l’Avv. Ezio Catauro, fa stracciare il verdetto di primo grado del TAR (Tar Toscana) dal verdetto di II grado emesso dal Consiglio di Stato (V sez.).


    Il Fatto

    La società – omissis – nello scorso agosto 2017 partecipando ad una gara di servizi dal valore iniziale di 1.300.000,00€ circa , a seguito di scorrimento di graduatoria, risultava aggiudicataria lo scorso maggio 2018. A seguito di controlli della stazione appaltante, la stessa ravvisava un’anomalia in una dichiarazione (poi risulterà non dovuta).

    Per cui escludeva la Società ai sensi dell’ex art. 76, comma 5, lettera b) del DLgs 50/2016. Uno smacco per la Società visto l’importanza dell’appalto, la durata biennale e lo scorrimento, ulteriore, della graduatoria.

    Digerita l’esclusione, la Società interpellava l’avvocato Ezio Catauro che da subito, esternava l’insussistenza dell’esclusione (art. 445 c.2 del c.p.p.) suggerendo alla stessa come fossero i presupposti per appellarsi all’atto precostituendo un ricorso al TAR. Avviato l’iter procedurale, il TAR Toscana sez. II, con sentenza breve del luglio 2018, respingeva il ricorso senza, però, dare una motivazione certa e concreta.

    Scoraggiati dall’esito del TAR, dello sforzo economico sostenuto (per appellarsi al TAR la Società ha dovuto versare 6.000€ di contributo unificato), l’Avv. Catauro, imperterrito, caparbio e forte delle sue motivazioni e palesemente contrario all’esito del TAR, faceva appellare la Società al Consiglio Di Stato (ulteriore 9.000€ per contributo unificato) chiedendo, anche in questo caso, sentenza breve.

    Anche qui, l’Avv Catauro, insieme al suo staff, redigeva memorie avverse all’esito della sentenza del TAR trovando sentenza recente dello stesso Consiglio di Stato che aveva dato indicazioni differenti e scostanti del TAR Toscana in una sentenza simile nel maggio 2018.

    L’esito

    Dopo una estate al lavoro per redigere memorie esaustive e documentate per rafforzare la tesi difensiva venivano, queste, depositate in Consiglio di Stato in originale; il 30 Agosto scorso veniva fissata udienza in Camera di Consiglio sez.V a Roma.

    E’ la mattina del 30 Agosto quando gli amministratori della Società e l’avv. Catauro, di buon ora si mettevano in viaggio per raggiungere il Consiglio di Stato a Roma. Dopo aver letto le motivazioni dell’Avv. Catauro, la controparte rappresentata dall’avvocatura dello Stato, decideva di non discutere ed andare direttamente in giudizio. Chiusa la sessione al Consiglio di Stato capitolino, il rientro a casa tra tanti se e tanti ma, al contempo, però speranzosi positivamente dell’esito postumo.

    Il giorno 31 Agosto, l’ordinanza del Consiglio di Stato sez. V dava ragione all’avv. Catauro ribaltando la sentenza del TAR Toscana.

    Il Relatore così trascrive:

    «…[…] Rilevato che, ad una sommaria deliberazione propria della presente fase, le censure formulate appaiono assistite da apprezzabili elementi di fumus boni iuris quanto all’insussistenza dell’obbligo dichiarativo in relazione ad un reato estinto, parendo prima facie assumere rilievo, rispetto all’esistenza di una pronunzia formale del giudice dell’esecuzione penale, il verificarsi dei presupposti sostanziali di estinzione del reato previsti dall’art. 445 c.2 c.p.p. (come ritenuto da Consiglio di Stato,sez.VI, n.2704 del 2018 che ha ravvisato l’irragionevolezza di una diversa considerazione dell’effetto estintivo in due rami dello stesso ordinamento). Rilevato che sussiste il periculum in mora, potendo la parte appellante subire un pregiudizio grave e irreparabile dal rigetto dell’istanza cautelare formulata avverso il provvedimento di esclusione dalla gara…[…]»

    Un successo tanto atteso, sofferto (per lo sforzo economico) che alla fine premia la caparbietà dell’avv. Catauro che è riuscito a ribaltare, e stracciare la sentenza di primo grado del TAR Toscana vincendo al Consiglio di Stato e, in definitiva facendo aggiudicare alla Società da lui difesa, l’importante appalto.

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