Albanella. La giunta: “Bisogna annullare quel Consiglio Comunale!”

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    È la clamorosa proposta della Giunta Comunale (Delibera n. 60 del 01/08/2012) con la quale ora l’amministrazione chiederà al Consiglio Comunale di annullare l’adunanza plenaria del 16 luglio scorso, quella in cui fu contestata al consigliere Iosca l’incompatibilità alla carica di consigliere.

    La singolare iniziativa, che a memoria non ha precedenti, viene motivata dalla circostanza che il consigliere Iosca aveva già rimosso la causa d’incompatibilità al momento della convocazione del Consiglio Comunale e dunque, di fatto, quella seduta consiliare per la Giunta non aveva motivo di essere indetta: “un inutile dispendio di risorse pubbliche” ora accusa l’amministrazione.


    Ma andiamo per gradi.

    Il chiacchierato Consiglio Comunale era stato convocato il 16 luglio scorso per contestare l’intervenuta incompatibilità alla carica di consigliere comunale di Renato Iosca, “reo” di aver intrapreso una lite giudiziaria nei confronti del Comune e, pertanto, di essere incorso in una delle tipiche cause d’inconciliabilità tra cariche (“consigliere del comune” e “parte” di una lite pendente nei confronti dello stesso comune).

    L'ex Sindaco Renato Iosca

    Il dottore, ex sindaco e ora consigliere all’opposizione, aveva infatti in data 31 maggio 2012 proposto ricorso al TAR di Salerno per richiedere l’annullamento di un’ordinanza di abbattimento e ripristino emessa dall’Ufficio Tecnico Comunale il 26 marzo: un’ordinanza disposta per alcune opere nell’azienda di famiglia e che i tecnici del Comune, in sopralluogo, avevano giudicato essere state eseguite in difformità rispetto alle licenze edilizie rilasciate al dottore, titolare dell’azienda agricola in ristrutturazione in quel di San Chirico di Albanella. Iosca contestava la legittimità dell’ordinanza. Ma il proposto ricorso giudiziario poneva ipso iure in una posizione d’incompatibilità il dottore, il quale per evitare la dichiarazione di decadenza dalla carica di consigliere avrebbe dovuto a quel punto rinunciare al contenzioso giudiziario avviato.

    Ma nel Consiglio Comunale, convocato unicamente per la formalizzazione dell’incompatibilità, il consigliere Iosca diede battaglia: un’appassionata e al contempo piccata difesa, la sua lunga perorazione nella quale non mancò di lanciare gravi accuse circa il fatto che l’intera vicenda sarebbe stata a sua opinione il risultato di una precisa macchinazione ordita da parte di chi sin dall’inizio avrebbe tramato nell’ombra per creare l’occasione della causa d’incompatibilità e così «estrometterlo dal Consiglio Comunale».

    Il sindaco Giuseppe Capezzuto

    A chiusura del lungo dibattito e subito dopo la votazione con cui il Consiglio lo dichiarò incompatibile, il colpo di scena finale del noto chirurgo: l’annuncio che aveva rinunciato al contenzioso contro il Comune, rimuovendo la causa d’incompatibilità: «Continuerò ad essere consigliere comunale» aveva chiosato Iosca tra gli applausi del pubblico presente (in gran parte di fede Ioschiana).

    Ma ora, a distanza di quasi un mese, la richiesta della Giunta di annullare quel Consiglio Comunale! Dalla nota depositata da Iosca al Comune in data 25 Luglio 2012 con la quale il consigliere ha formalizzato la sua effettiva rinuncia al ricorso, l’amministrazione avrebbe appurato che l’ex sindaco aveva rinunciato al contenzioso contro il Comune il 13 luglio 2012, ovvero tre giorni prima della seduta consiliare del 16 luglio (quella della contestazione d’incompatibilità), facendo di tal guisa venire meno la “sua” incompatibilità già a far data dal 13 luglio. La conseguenza? Al momento del Consiglio Comunale, del lungo dibattito e della stessa votazione, la causa d’incompatibilità da 3 giorni non sussisteva più: in altri termini quel consiglio comunale, secondo l’interpretazione dell’esecutivo presieduto da Capezzuto, “non doveva essere convocato”.

    E stavolta, come in una sorta di contrappasso, è la giunta comunale ad accusare Iosca, colpevole secondo l’amministrazione di esser venuto meno agli obblighi di correttezza: «ragioni di correttezza avrebbero imposto al Consigliere Iosca di comunicare di aver rinunciato alla lite tempestivamente, prima della seduta consiliare, al fine di evitare inutile dispendio di risorse pubbliche, soprattutto in tempo di spending review» – si legge tra le motivazioni della proposta di annullamento del Consiglio Comunale – ed invece «non solo il Consigliere Iosca non ha comunicato di aver rinunciato alla lite prima della seduta consiliare, ma ha anche partecipato alla discussione attivamente, relazionando per oltre un’ora sull’argomento in violazione dell’obbligo di astenersi dal prendere parte alla discussione (oltre che alla votazione) nei casi in cui vi è un interesse personale». Contestata, quindi, anche la legittimità dell’intervento “fiume” del consigliere d’opposizione durante la seduta del 16 luglio: Iosca a giudizio dell’amministrazione avrebbe contravvenuto alla legge in vigore (art. 78 del TUEL) in quel consiglio comunale intervenendo nel dibattito. Per l’amministrazione, insomma, il consigliere d’opposizione avrebbe dovuto subire la contestazione d’incompatibilità senza intervenire nel dibattito, considerato che il richiamato art. 78 del TUEL postulerebbe l’obbligo per gli amministratori di “astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri“.

    Una vera e propria “censura” nei confronti del consigliere d’opposizione, accusato dall’amministrazione, in parole povere, di aver fatto inopportunamente convocare un consiglio comunale, con inutile dispendio di risorse economiche (un «inutile sperpero di risorse pubbliche»).

    Ora la Giunta chiederà al prossimo Consiglio Comunale di annullare la seduta consiliare del 16/07/2012 «per mancanza dei presupposti oggettivi», proponendo altresì ai consiglieri comunali di rinunciare al gettone di presenza (14,64€ cadauno) guadagnato con l’assise del 16 luglio «in quanto la seduta stessa, non aveva ragione di essere essendo venuta meno a quella data la lite tra il Consigliere ed il Comune».

    Una decisione che non mancherà di alimentare ora il fuoco delle polemiche, già precedentemente “attizzato” dal lungo intervento accusatorio di Iosca in Consiglio Comunale.

    Il 16 luglio, il fragoroso je accuse di Renato Iosca in Consiglio Comunale contro l’amministrazione.

    Oggi la “risposta” dell’amministrazione con la clamorosa richiesta di annullamento di quel Consiglio Comunale e l’accusa di scorrettezza nei confronti del dottore.

    La sfida è solo agli inizi.

    Iosca – Capezzuto: 1-1 e palla al centro!

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