Carabiniere albanellese salva la vita di una donna e figlio, è il M.llo Mirko Vairo

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    A CHIARI. Irruzione in casa dei carabinieri per disarmare un romeno che puntava un coltello contro il bambino. La donna era andata al cinema con un’amica. Quando è rincasata è scoppiato il finimondo: l’uomo fuori di sé ha impugnato l’arma

    Chiari – Brescia. A poche ore dalla celebrazione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, un marito ha minacciato di morte la moglie e il figlio. Minuti di terrore sono stati vissuti sino all’arrivo dei carabinieri, che hanno sfondato la porta e si sono avventati sull’uomo, disarmandolo. È accaduto nella tarda serata di sabato in un appartamento nel centro di Chiari. «Volevo mettere a posto le cose», ha biascicato V.T., un operaio romeno di 35 anni, mentre lo ammanettavano.


    Prima di uscire di casa ha inveito contro la moglie, che si era permessa di andare al cinema con un’amica senza dirgli nulla. Senza chiedergli il permesso. La gelosia ha sconvolto l’uomo, un marito-padrone, incensurato, che da anni vive in Italia con la moglie pure lei romena di 26 anni, dalla quale ha avuto un bimbo che ha quasi cinque anni. Frequenti i litigi scoppiati in casa per la gelosia, ha raccontato la moglie disperata. E lo hanno confermato i vicini, che alle 22.30 hanno chiamato il 112, allarmati dalle urla che provenivano dall’appartamento accanto al loro. L’uomo pretendeva che la moglie rispettasse le regole da lui imposte. Non voleva che uscisse da sola.

    SABATO SERA LA donna, all’insaputa del marito, ha deciso di uscire per passare la serata con un’amica. Nel rincasare, ha trovato l’uomo sulla porta, fuori di sè. Insulti e minacce, praticamente controllata a vista. All’improvviso – lo hanno accertato i carabinieri della Stazione di Chiari, intervenuti con il maresciallo Mirko Vairo e l’appuntato Enrico Casazza – l’uomo ha preso da un cassetto della cucina un coltello e lo ha puntato contro la moglie, che gridando si è rifugiata in una stanza e col telefono ha chiamato i carabinieri chiedendo il loro intervento, perché temeva di essere uccisa. Quando i carabinieri si sono presentati in casa – erano circa le 22.30 -, il romeno ha iniziato a gridare fuori di sè che aveva in braccio il bambino e che lo avrebbe ucciso, se non se ne fossero andati: erano faccende sue. Dalla casa provenivano anche le suppliche d’aiuto da parte della moglie.

    I carabinieri hanno sfondato con una spallata la porta e si sono avventati sul romeno. Un carabiniere lo ha disarmato, mentre il collega portava via il bimbo, subito rincuorato dalla madre. Tra il carabiniere e il romeno è nata una colluttazione, finché l’uomo è stato steso sul pavimento e ammanettato.

    DA IERI MATTINA è in carcere a Brescia, accusato di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. La giovane romena in caserma ha raccontato il suo dramma e le frequenti liti legate alla gelosia del marito. Una vita di privazioni, una vita impossibile. Ha spiegato di essere andata al cinema senza dir nulla. «Mi avrebbe detto di no». Una voglia di libertà che le poteva costare cara. I problemi sorgeranno qualora il marito fosse scarcerato dopo l’udienza di convalida o ottenesse gli arresti domiciliari a casa.

    fonte: BresciaOggi

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