Capaccio. Rubate targhe auto, vittima un albanellese

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    Un episodio anomalo su cui indagano i carabinieri della stazione di Capaccio Scalo comandata dal luogotenente Serafino Palumbo. Infatti il furto messo a segno la notte scorsa ai danni di un uomo residente a Capaccio ed originario di Albanella, C.P. di anni 37, è del tutto inusuale ma che suona come campanello d’allarme per le forze dell’ordine impiegate sui territori della Piana del Sele.

    A portar via non oggetti di valore e denaro da un appartamento, neanche una vettura ma bensì le due targhe di una vettura. Ebbene sì ad essere rubate, le targhe di una vettura.


    Ad accorgersena il giovane prima di andare a lavoro; «Come abitudine da anni, ogni mattina mi sveglio alle 7.30  per andare a lavoro – ci dice C.P. raggiunto telefonicamente dalla Redazione – ieri mattina mentre m avvicinavo all’auto ho notato che nel posteriore della vettura mancava la targa – continua il giovane – subito ho pensato che l’avessi persa la sera precedente al rientro a casa e per sincerarmi della mia ipotesi ho verificato se davanti vi fosse ma non c’era nemmeno qui. Non ho pensato ad uno scherzo perchè entrambi i portatarga erano stati completamente rotti – continua il racconto C. – non ho pensato nemmeno ad un dispetto perchè nello stabile dove vivo abitiamo in due famiglie e poi l’auto era chiusa all’interno del piazzale dell’abitazione.

    A questo punto ho avvisato mia moglie e con l’altra auto m sono diretto dai carabinieri per denunciare l’accaduto e proprio in caserma gli agenti mi hanno detto che non era il primo caso che si verificava infatti nella stessa notte avevano giá rubato un’altra taga a Capaccio Scalo – conclude il povero C.»

    Come ci dirá dopo la vittima, secondo i carabinieri, il furto delle taghe è molto diffuso al nord italia in quanto alcuni stranieri sostituiscono la targa estera delle loro vetture con queste rubate durante i furti e rapine proprio per non dare nell’occhio durante gli eventuale sopralluoghi che precedono i colpi.

    Un episodio, dunque, che suona come campanello d’allarme per leforze dell’ordine che sorvegliano i nostri territori, infatti, si temono il verificarsi di atti incresciosi.

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