«Fermiamo quell’insopportabile odore nauseabondo». La protesta arriva da alcuni cittadini di Albanella e riguarda il cimitero comunale. E’ quanto denunciano alcuni cittadini che nella giornata di venerdì hanno segnalato questo problema, ovvero, un odore nauseabondo proveniente da alcuni (o forse uno) dei loculi nella parte nuova del camposanto (accesso a sinistra dell’ingresso principale).
Protesta tutta fondata, perché in effetti esiste un problema legato alla tenuta di alcuni loculi di recente costruzione. Loculi probabilmente difettosi: da uno di questi esce da almeno una settimana un odore nauseabondo. Lo abbiamo sperimentato di persona nel pomeriggio.
Il problema. Ci sono giorni, come ieri appunto, dove l’aria nella parte in questione del cimitero è irrespirabile. Un’esalazione difficile da spiegare, perchè l’odore di morte è decisamente più forte di uno pugno nello stomaco. Odore che, ad esempio, conoscono bene alcuni cittadini che ci hanno contattato «Ho deciso di rivolgermi a Matinella.it – una giovane donna – perché la situazione non è più sopportabile e nessuno sta intervenendo.
Ho fatto presente il caso anche ad un addetto comunale che è frequente lavorare all’interno del cimitero – ci dice un’altra signora – poichè quando vado a trovare i miei cari sono costretta a tapparmi il naso e spesso non basta. Non vogliamo puntare il dito contro nessuno nè fare spicciola polemica, ma solo segnalare questo problema – conclude la signora».
Un problema questo, che stanno vivendo anche alcuni operai che stanno effettuando delle costruzioni all’interno del camposanto.
Con l’auspicio che la richiesta delle cittadine che hanno denunciato la situazione riceva un tempestivo ed imminente intervento delle autorità competenti, soprattutto per salvaguardare le condizioni igienico sanitarie del luogo nei confronti dei cittadini, frequentatori del cimitero, e degli operai che vi lavorano all’interno.
Il cimitero è un luogo estremamente sacro e come tale va mantenuto tale: con rispetto di tutte le persone care ad ognuno di noi che oggi lo popolano.
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